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Grecia: Odisseo e lo specchio del teatro. La piccola “odissea” di Iàkovos Kambanellis: “Odisseo, torna a casa” (1952) e “L’ultimo Atto” (1997)

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Gilda Tentorio


Abstract 

Nella società liquida della globalizzazione, il teatro si rivolge con crescente interesse al dialogo con gli antichi. Si tratta di un fenomeno rilevante in molti paesi e, in questa direzione, il teatro della Grecia contemporanea, purtroppo poco studiato fuori dai confini nazionali, è un caso particolarmente originale. Qui infatti la ricezione del mito è una questione delicata che implica anche la riflessione sull’identità. Gli autori greci che oggi riscrivono l’antico attingono agli archetipi e alle radici, in una prospettiva originale e insieme problematica, in quanto i paradigmi mitici sono rivisitati per una narrazione sull’oggi che si vuole affrancare da schemi fissi e rigidi. Il presente articolo si concentra su due suggestivi esempi di riscrittura teatrale del mito di Odisseo, non ancora noti al pubblico italiano: si tratta di Odisseo, torna a casa (1952) e di L’ultimo Atto (1997), opere di Iàkovos Kambanellis (1922-2011), padre del teatro neogreco. Nella prima pièce l’eroe è costretto ad affrontare il proprio eidolon mitico, in una complessa e pericolosa disseminazione del sé, che supera il tradizionale tema del doppio. In una prospettiva più ampia, L’ultimo Atto è un’opera metateatrale con finale aperto: Odisseo reciterà il proprio nostos per sempre, poiché ha sperimentato che solo il teatro può salvare il mito. 


In the liquid society of globalization, theatre is increasingly interested in a dialogue with the Ancients, a phenomenon prominent in a number of countries, and contemporary Greek theatre is a case particularly interesting and unjustifiably understudied. Greek reception is a delicate issue revolving around images of identity. In fact, on re-writing Classics, Greek authors go back to their archetypes and ancestors, according to an original as well as problematic perspective, and mythic models are reworked in order to attain an up-to-date narrative, which is defiant of fixed and rigid models. Focus of this paper are two suggestive examples of re-thinking Odysseus myth, written by the patriarch of Neogreek Theatre, Iàkovos Kambanellis (1922-2011): both the plays are not known by the Italian public. Odysseus, come home (1952) shows the hero forced to face his mythic eidolon, a complex and dangerous himself-dissemination, overcoming the traditional double-theme. A largest perspective marks The last Act (1997), where a metatheatrical play turns over an open conclusion: Odysseus will play his nostos forever, because he experienced that only the theatre can save the myth.



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