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Alla greca di Steven Berkoff. Un Edipo contemporaneo sulle rive del Tamigi

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Francesco Puccio


Abstract 

The theatrical story of Steven Berkoff is one of the most significant in the Anglo-Saxon context of the second half of the twentieth century, both for its dramaturgical quality and for the performative experimentation that made him an original interpreter of the contemporary artistic season. Among his plays, one of the most interesting, as far as the reception of the classical myth, is Greek, performed for the first time at the Half Moon Theatre in London in 1980, and directed by Berkoff himself. After having outlined shortly the path that preceded its staging, the aim of this contribution is to analyse, in the context of the reception of Greek theatrical texts on the contemporary stage, the character of Eddy/Edipo. Then, a further reflection intends to focus how the performance itself, carried out by Berkoff on Sophocles’ Oedipus, can be considered, and whether it could be defined as a rewriting or we should not talk about the creation of a real “other” text.


La vicenda teatrale di Steven Berkoff è una delle più significative del panorama anglosassone della seconda metà del Novecento, sia per la sua qualità drammaturgica, sia per la sperimentazione performativa che lo ha reso un interprete originale della stagione artistica contemporanea. Tra i suoi spettacoli, uno dei più interessanti per quel che riguarda il tema della ricezione del mito classico, è Greek, rappresentato per la prima volta all’Half Moon Theatre di Londra nel 1980, e diretto dallo stesso Berkoff. Obiettivo del mio contributo, dopo aver delineato brevemente il percorso che ne ha preceduto l’allestimento, consiste nell’analisi, nell’ambito dei fenomeni di ricezione dei testi teatrali greci che hanno caratterizzato la scena contemporanea, del personaggio di Eddy/Edipo. Un’ulteriore riflessione intende poi soffermarsi su come possa essere considerata l’operazione in sé, compiuta da Berkoff sul modello sofocleo, e in che misura essa si possa definire una riscrittura o se non si debba parlare, piuttosto, della creazione di un vero e proprio testo “altro”.


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