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Penetrale regni

NATURA E PAESAGGIO NEL THYESTES DI SENECA

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Francesca Michelon


Abstract 

Nel teatro senecano, la rappresentazione del paesaggio naturale mostra uno stretto legame con i personaggi e con le loro storie, entrando così in diretto contatto con l’intreccio. In questo studio si prende in esame la rappresentazione della natura nel Thyestes, attraverso l’analisi del testo tragico e il confronto con diversi passaggi tratti dalle opere in prosa di Seneca, con l’intento di mettere in evidenza sia i punti di contatto tra la tragedia e il pensiero dell’autore, sia la caratterizzazione esclusivamente drammatica di queste tematiche. Nel Thyestes, in particolare, lo scenario naturale del regnum si rivela completamente estraneo all’autenticità del mondo naturale evocato dal protagonista al suo ritorno dall’esilio e appare come il prodotto dell’artificio e della perversione umana che non solo porta su di sé le tracce dei doli perpetrati dalle generazioni mitiche, ma anche si erge a perenne monumentum dei crimini e dei delitti del potere.


In Seneca’s tragic theatre, the representation of natural environment shows a close link between the characters and their stories, and it becomes itself part of the plot. This paper analyses the description of nature in Thyestes through a comparison between the tragedy and some extracts from Seneca’s prose works. In Thyestes, in particular, the nature of the regnum, far away from the simple authenticity of the natural environment cried by Thyestes when it comes back from exile, appears as a product of the human artifice and perversion, showing the doli consumed by the mythical generations, perpetual monumentum of the crimes and of the offences of power.


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