DEM20241354712957
Adelaide Fongoni
Abstract
Among the many instances of mirror scenes in Sophocles’ plays, building on previous studies
on the subject, this essay aims to explore two particularly singular episodes in which the
tragedian uses a dramaturgical technique to visually show the characteristics and choices of the
main character, which are better highlighted through the contrast with a counterpart character. In
Antigone and Electra, a dual femininity is represented: each of the protagonists of the two
tragedies calls on her sister in search of a confrontation that translates into concrete help.
Through a thematic, linguistic and stylistic analysis of the dialogues between Antigone and
Ismene, Electra and Chrysothemis, it should be emphasised how the identity of each is defined
through the comparison with her sister, giving voice to two different ways of thinking, one
linked to conventions, the other outside the established patterns. This “double mirror” reflects
the ambiguity of the tragic world, in which there are no solutions, only difficult choices made
necessary by what has happened before.
Tra i molteplici casi di scene speculari presenti nel teatro di Sofocle, il saggio intende
approfondire, a partire dagli studi già condotti sull’argomento, l’analisi di due episodi
particolarmente singolari nei quali il tragediografo adotta una tecnica drammaturgica volta a
mostrare visualmente sulla scena le caratteristiche e le scelte del protagonista, meglio
evidenziate attraverso il contrasto con un personaggio omologo. Nell’Antigone e nell’Elettra è
rappresentata una femminilità sdoppiata: ciascuna delle protagoniste delle due tragedie chiama
in causa la sorella alla ricerca di un confronto che si traduca in un aiuto concreto. Attraverso
l’indagine tematica, linguistica e stilistica dei dialoghi tra Antigone e Ismene, Elettra e
Crisotemi, si vuole sottolineare come l’identità di ciascuna si delinei grazie al confronto con la
sorella, dando voce a due modi diversi di pensare, uno legato alle convenzioni, l’altro al di fuori
degli schemi prestabiliti. In questo “doppio specchio” si riflette l’ambiguità del mondo tragico,
in cui non ci sono soluzioni, ma solo scelte difficili, rese necessarie da ciò che è accaduto prima.
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