DEM202082728216
Micol Muttini
Abstract
Humanist exegesis to Aristophanes’ plays has not yet been illuminated in the Aristophanic studies. Fragments of humanistic readings of the Aristophanic corpus still lie unedited and unexplored in some of the recent manuscripts of Greek Comedy. In this essay, I shall examine a number of marginal and interlinear glosses, almost unknown until now, left in a fifteenth-century manuscript – Vat. Ottob. gr. 166 – by a humanist Latin reader of Aristophanes’ Plutus, Antonio Urceo Codro. This hitherto neglected codex is especially interesting because of its significance for the reception and interpretation of Ancient Comedy during the Renaissance age.
Uno dei capitoli meno indagati della storia dell’esegesi aristofanea è costituito dal lavoro dei lettori umanisti sull’opera di Aristofane. Tracce di letture umanistiche delle commedie si conservano, inedite e inesplorate, in alcuni dei manoscritti dell’epoca, in forma di glosse interlineari e annotazioni marginali. Mi propongo di prendere in considerazione, in questa sede, una testimonianza sconosciuta e frammentaria dell’esegesi umanistica ad Aristofane, che ho rinvenuto in un manoscritto oggi conservato presso la Biblioteca Apostolica Vaticana: si tratta del ms. Vat. Ottob. gr. 166, in cui il testo del Pluto risulta corredato da un ricco patrimonio di postille manoscritte autografe dell’umanista Antonio Urceo Codro. Il codice riveste una certa importanza nella tradizione umanistica degli studi aristofanei e nella storia della riscoperta di Aristofane nell’Occidente latino.
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