DEM201967416566
Alba Tontini
Abstract
In the first half of the 15th century scholars had already finished studying the eight comedies written by Plautus, but not the twelve ones, a bit before discovered, that presented difficulties for what concerned the problems of text diffusion, the new perspectives of literary, philological or simply school studies and the great cultural changes (for example printing), that characterized those years. In this complex and multiform landscape the humanists dealt with the study of this new Plautus, and despite methods not well refined yet, they highlighted the interest inspired by the Latin playwright, who was finally acknowledged as a classical author. From the few examples presented here comes to light the will to give a meaning also to some not clear passages, in spite of those filologic rules that will affirm their presence only at the end of the century and are still today the basis for this kind of studies.
Se già nella prima metà del Quattrocento lo studio delle otto commedie di Plauto poteva considerarsi pressoché concluso, quello delle dodici, da poco riscoperte, dovette essere condotto in maniera non semplice e non priva di difficoltà, tenendo conto delle problematiche legate alla stessa diffusione del testo, alle nuove prospettive degli studi – in campo letterario, filologico o più semplicemente scolastico – e ai grandi cambiamenti culturali tra cui la stampa, che caratterizzano questo periodo. È all’interno di questo panorama complesso e variegato, che gli Umanisti si cimentano con lo studio del nuovo Plauto, evidenziando, pur con metodi non ancora ben affinati, l’interesse che suscita il Sarsinate, diventato finalmente autore di scuola. Dai pochi esempi presentati emerge la volontà di dare un senso a passi poco chiari, anche a scapito di quelle norme filologiche che si affermeranno solo alla fine del secolo e che sono ancor oggi alla base degli studi in questo settore.
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