(PHORM. 350-77; ANDR. 459-97; 740-95)
DEM2013123119
Licinia Ricottilli
Abstract
L’articolo verte sulla strategia comunicativa ‘a carambola’ con cui si invia un messaggio ad un interlocutore ben preciso, con l’obiettivo di far arrivare il messaggio stesso indirettamente ad una terza persona, che è il vero destinatario del messaggio. In questo primo studio vengono analizzate le tre occorrenze della ‘carambola comunicativa’ nel corpus terenziano. La prima occorrenza (Phorm. 350-77) offre la rappresentazione di uno scontro verbale simulato che riecheggia il modello culturale romano della flagitatio. Le scelte stilistiche adottate da Terenzio segnalano una personale e raffinata reinterpretazione del tema del convicium che si accosta ai conviciaplautini solo a tratti ed in misura minore rispetto a quanto ci si aspetterebbe. La flagitatio è riecheggiata dall’artista nelle forme più consone al suo gusto, nettamente lontane dalle riprese plautine di tale modello culturale. Vengono poi approfondite le altre due occorrenze che compaiono nell’Andria. Infine i numerosi spunti metateatrali presenti nelle tre occorrenze terenziane vengono spiegati con il sistematico collegamento della carambola comunicativa con la recita della “play-within-the-play” ed in ultima analisi con la stessa “performance” della fabula.
The present article is centered on the “carom” communication strategy with which one sends a message to a precise interlocutor with the intent of indirectly sending it to a third person who is the message’s true addressee. In this first study three cases of “carom” communication are analysed in a Terencian corpus. The first occurence (Phorm. 350-77) is a simulated altercation that rechoes the Roman cultural model known as flagitatio. The sylistic choices adopted by Terence indicate a personal and refined reintepretation of the concept of convicium, which resembles Plauto’s convicia only occasionally and less than expected. The idea of flagitatio is reiterated by the writer in the forms that are most suited to his taste and are clearly distant from Plauto’s use of such a cultural model. At this point, the other two occurences that appear in the Andria are analysed. The numerous metatheatrical cues present in the three Terencian occurences are then explained through the systematic connection of “carom” communication with “play-within-the-play” performance and with fabula performance.
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