DEM2015212532
Martin M. Winkler
Abstract
The observations here advanced concern the affinities between classical literature and art on the one hand and the art of telling stories in moving images on the other. The theory of cinemetamorphosis here introduced, albeit only briefly, applies a filmic perspective to Greek and Roman literature and visual arts for purposes of appreciation and interpretation. The fact that the film medium was unknown and technically impossible to the ancients is not an obstacle to this approach. To use Ovidian terms: much of the storytelling in moving images is by definition a process of metamorphosis, for the individual static images on a filmstrip appear to be moving and changing in sequential order when they are being projected. As several textual and visual examples will illustrate, viewing antiquity through this particular lens of modernity can grant us new insights into the narrative and stylistic complexities of Greco-Roman visual and literary arts.
Le osservazioni proposte in questo contributo riguardano le affinità che si possono cogliere tra arte, da un lato, e tecniche del racconto tramite immagini in movimento, dall’altro, e la letteratura classica. La teoria della cinemetamorphosis, che qui viene illustrata brevemente, adotta una prospettiva filmica per comprendere e interpretare la letteratura di Greci e Romani. Il fatto che il medium cinematografico fosse sconosciuto e tecnicamente impossibile per gli antichi non costituisce un ostacolo per un tale approccio. Per dirla in termini ovidiani: il raccontare tramite immagini in movimento è per molti aspetti un processo di metamorfosi, perché singole immagini statiche su una pellicola sembrano muoversi e cambiare secondo un ordine sequenziale quando vengono proiettate. Come verrà illustrato da numerosi esempi testuali e visuali, guardare all’antichità sotto questa particolare lente della modernità ci può consentire nuove prospettive nelle complessità narrative e stilistiche delle arti visuali e letterarie del mondo greco e romano.
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