DEM20241353612957
Luca Fiamingo
Abstract
This article discusses certain combinations of δράω and πάσχω in Greek tragedy in the light of the fifth-century debate on responsibility. In some contexts, not only does δράω – combined with other semantic elements – mean ‘to act’, but also ‘to act responsibly’. In this sense, its contrast with πάσχω (‘to suffer as punishment’) cannot be interpreted as a reference to the old principle of retributive justice or private revenge. In Attic law, action and punishment were measured on the basis of the agent’s intentions, which determined the extent of guilt and responsibility. This paper shows how the Classical tragedy poets authors drew on the principle of δράσαντα παθεῖν in the Athenian legal context and thought.
Questo articolo esamina alcune combinazioni di δράω e πάσχω nella tragedia greca alla luce del dibattito giuridico sulla responsabilità individuale di V secolo. In alcuni contesti, δράω, unito ad altri elementi semantici, non indica solo l’‘agire’, ma anche l’‘agire responsabilmente’. Spesso la polarità fra δράω e πάσχω è stata letta solo come un rimando all’antico principio di giustizia retributiva o alla vendetta privata. Ma nel diritto attico coevo, la corrispondenza fra azione e punizione dipendeva dalle intenzioni dell’agente che ne determinavano la colpa e la responsabilità. Nel discutere gli impieghi del nesso δράσαντα παθεῖν in alcuni drammi di Eschilo, Sofocle ed Euripide, l’indagine illustra le connessioni instaurate dai tragediografi fra il pensiero antico e il contesto giuridico ateniese.
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