DEM20241298312957
Marcella Farioli
Abstract
The concept of γένος γυναικῶν (or γυναικεῖον γένοςor θῆλυ γένος) recurs in Athenian theatre production of the 5th and 4th centuries to indicate the social group of women: a “lineage” with negative connotations, characterised by a specific nature and distinctive features. After tracing the history, use and function of this concept in the poems attributed to Hesiod and in Semonides of Amorgos, the contribution focuses on its tragic and comic use. The analysis of passages from the preserved dramas and fragments shows that the discourse on the “lineage of women” has a threefold function in the theatre: firstly, it stimulates the misogynistic mentality common to Athenian audience in the classical period; secondly, it is used by the different poets and in the different dramas to characterise characters and situations in heterogeneous ways; finally, it operates as an ideological instrument to justify the power relations between the two social sexes in the polis.
Nella produzione teatrale ateniese del V e IV secolo ricorre la nozione diγένος γυναικῶν (o γυναικεῖον γένοςoθῆλυ γένος) ad indicare il gruppo sociale delle donne: una “stirpe” connotata negativamente e caratterizzata da una specifica natura e da caratteri distintivi peculiari. Dopo aver ripercorso la storia, l’uso e le funzioni di questo concetto nei poemi attribuiti a Esiodo e in Semonide di Amorgo, il contributo si concentra sul suo impiego tragico e comico. Dall’analisi dei passi dei drammi interamente conservati e del materiale frammentario emerge che il discorso sulla “stirpe delle donne” assume nel teatro una triplice funzione: ad un primo livello esso sollecita la mentalità misogina comune agli spettatori ateniesi di età classica; ad un secondo livello è utilizzato dai diversi poeti e nei diversi drammi per caratterizzare in maniere eterogenee personaggi e situazioni; infine esso opera come dispositivo ideologico a giustificazione dei rapporti di forza tra i due sessi sociali nella polis.
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