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«Perdere la terra dei padri». Le origini di Medea tra oblio e memoria

DEM201847334310

Annunziata Miriam Biancucci


Abstract 

Starting from the nanny’s words, according to which “in time of misfortune the unlucky realized what the loss of her fatherland meant”, this paper aims at investigating what this utterance really means not only to Euripides, but also to Seneca’s and Ovid’s rewritings of the myth of Medea. Furthermore, it aims at examining the role played by the stateless in molding both the tragic character and the tragic action. Answering this question actually means to outline Medea’s many faces related to her ethnogeographic background. Following this path, the paper focuses on the meaning of bringing roots back to light, which is sometimes stimulated, sometimes neglected according to the many purposes pursued by the aforementioned rewritings.


Il mio contributo prende le mosse da un’affermazione della nutrice, nel prologo della Medea di Euripide, in merito alla sua signora (vv. 34s.): ἔγνωκε δ᾽ ἡ τάλαινα συμφορᾶς ὕπο ƒοἷον πατρῴας μὴ ἀπολείπεσθαι χθονός («nelle sciagure la sventurata ha compreso che cosa significhi perdere la terra dei padri»). Il mio proposito è quello di indagare sulla risposta che questa affermazione lascia implicita, rilanciando la domanda, non soltanto alla Medea euripidea ma anche alle riscritture romane di Ovidio e Seneca: che cosa significa per Medea “perdere la terra dei padri”, ovvero che ruolo gioca il motivo del “senza patria” nella costruzione del personaggio tragico e nello sviluppo dell’azione drammatica? Rispondere a questa domanda significherà delineare i volti di Medea che si disegnano in relazione alle diverse rappresentazioni del rapporto che l’eroina intrattiene con i luoghi di appartenenza e con i simboli delle sue origini culturali. Il focus dell’indagine sarà il ruolo che gioca in questo rapporto la memoria delle origini, attivata o disattivata con modalità differenti, in sintonia con le funzioni e le finalità proprie delle diverse riscritture del personaggio mitico.  


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