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«E i mondi ancora si volgono sotto i suoi piedi bianchi»

IPAZIA E “AGORA” DI ALEJANDRO AMENÁBAR

DEM20108351

Giorgio Avezzù


Abstract 

Questo articolo tenta di riportare Agora di Alejandro Amenábar all’interno di un più ampia riflessione sulle ragioni del frequente ricorso, da parte del cinema contemporaneo, alla storia e al mito antichi, in senso lato, con un’attenzione particolare alle promesse di visibilità che le narrative del mondo antico sembrano offrire al cinema.


The aim of this paper is to bring Alejandro Amenábar’s Agora into a wider reflection on the reason why contemporary cinema often turns to ancient history and myth, in a broad sense, with a particular focus on the promises of visibility that the narratives of the Ancient World seem to make to the cinema.


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